GENTILEZZA: IL BREVE SUSSURRARE DEI POETI
Di Angioletta Masiero

Mai come in questo momento abbiamo bisogno tutti di riscoprire e coltivare quella che Marco Aurelio, filosofo e imperatore romano, definiva “la gioia dell’umanità”: la gentilezza. Mentre la mancanza di educazione e di rispetto, l’arroganza , la prepotenza, avvelenano la vita, è certo che la gentilezza, al contrario, la migliora e la rende più gradevole per tutti.

Molte persone, uomini, donne, giovani sembrano aver smarrito  non solo il galateo, ma l’ethos  della gentilezza. Quella lieve ma potentissima forza che fa la differenza nelle nostre relazioni, comprese le più intime , in famiglia, tra conoscenti e amici.

Come ha affermato un grande poeta, Wolfang Goethe, “la gentilezza è la catena forte che tiene legati gli uomini”.

Vero, verissimo, la gentilezza è un ingrediente essenziale per tenere insieme le persone, a qualsiasi livello, per non sprecare il patrimonio di rapporti umani che possediamo, per vivere meglio con se stessi e con gli altri.

La ricerca degli psicologi americani John Gottman e Robert Levenson, dimostra che i piccoli gesti quotidiani, ispirati alle buone maniere, rafforzano i legami, rendono felici chi li riceve. In breve : trasmettono amore.

Il filosofo e psicologo Piero Ferrucci, nel suo libro intitolato “La forza della gentilezza” (edizioni Mondadori), ha scritto: “la gentilezza non è un lusso, ma una necessità”.

La pensano allo stesso modo i poeti di tutti i tempi che hanno celebrato con i loro versi il gesto cortese, la delicatezza dei modi. A partire Dalla nobiltà d’animo cantata da Dante e dai suoi contemporanei, fino alla gentilezza celebrata dagli autori dei nostri tempi , come arma nella lotta alla violenza, alla prevaricazione e all’ostilità, e per riportarci ad essere più aperti e ben disposti nei confronti degli altri.

Una parola sinceramente gentile è molto più di una parola. Una parola gentile è una piuma,/ senza fretta/ e senza appuntamento/ si appoggia/ leggera/ – un breve volo nel silenzio-/ sopra il fango/ o tra le ciglia di un fiore”.

Nell’opera “Dimora naturale” (Einaudi 2020) del poeta Andrea Bajani, troviamo questi bellissimi versi:   “ C’è poi la gentilezza, / che è senza spiegazioni,/ non ha ratio, è istanza cellulare,/ è forza pura e disarmata,/ si propaga/ come suono nello spazio. / Non appartiene solamente ai buoni,/ È un accadimento di natura,/ è come un rancore/ che si spezza./ Non vale niente,/ ma riscatta una giornata”.