Micro, medie e grandi imprese

Come reagire -Azioni concrete di business che abbracciano la sfera personale per risollevare la propria attività vs #coronavirus

Domande, dubbi, cosa si poteva fare e cosa si può fare. Ce ne parla in questo articolo Riccardo Manrico Rampado – Strategies & Business Development Manager – fra i Cofondatore di Assosinderesi 

Ciò che stiamo vivendo tutti è qualcosa di veramente straordinario. Sono infatti in crisi le nostre certezze, limitate le nostre discrezionalità e condizionate tutte le nostre abitudini sociali e personali, anche quelle più elementari.

Ogni giorno ci poniamo queste domande:

  • Come reagire?
  • Si poteva mai prevedere una cosa del genere?
  • Ci si poteva in qualche modo cautelare?

Senza voler fare inopportuni quanto eccessivamente precoci bilanci della situazione (ma ricordiamoci di farlo e fino in fondo alla fine) è bene porsi fin da subito queste domande, perché “qui ed ora” dobbiamo rendere utile questa esperienza per estrarne ogni valore positivo che ci aiuti a progettare e realizzare il nostro futuro.

Vorrei cominciare a riflettere dalla prima domanda, quella più attuale: come reagire?

Sul piano personale:
  • Tenersi aggiornati solo attraverso fonti autorevoli e poi … riflettere;
  • Non prestar fede né diffondere le voci allarmistiche ed i “sentito dire”;
  • Attenersi alle prescrizioni delle autorità e … dare l’esempio;
  • Essere positivi e trasmettere serenità: di questa situazione ci si deve occupare seriamente … non preoccupare inutilmente;
  • Condividiamo con i famigliari ed i conoscenti i consigli utili;
  • Manteniamo, come possibile, le relazioni ed i contatti con gli altri;
  • Offriamo e testimoniamo solidarietà al prossimo, specie se colpito;
Sul piano professionale;
  • Ragionare bene solo su dati certi e fatti concreti per capire se attuare una strategia puramente difensiva (protezione del patrimonio, riduzione costi, mantenimento di una minima operatività …) oppure reattiva (diversificazione, riorganizzazione, investimento …) od un adeguato mix tra le due;
  • Ragionare bene su dati certi e fatti concreti per distinguere quindi le criticità da affrontare in base alla scelta strategica fatta;
  • Distinguere le criticità individuate tra Operative, Organizzative ed Economiche;
  • Ordinarle su base temporale in ordine di Severità precisandone per ciascuna l’impatto e la dimensione prevista a breve, medio e lungo termine;
  • Affrontarle una dopo l’altra in sequenza o concomitanza secondo opportunità;
  • Cerchiamo di “stare in rete” con le nostre associazioni di categoria che meglio di noi possono tradurre le disposizioni delle autorità e consigliare modalità di reazione settoriale;
  • Facciamo rete con i consulenti che ci seguono, sarà l’occasione per valutare la loro tempestività ed efficacia;
  • Confrontiamoci con i nostri collaboratori, clienti e fornitori: possono aiutarci a comprendere prima le loro necessità, difficoltà ma anche fornirci utili elementi di riflessione. Oltretutto questo mantiene viva e positiva la relazione ed aumenta la fiducia reciproca;
  • Osserviamo con attenzione i concorrenti: registriamo cosa fanno e, giorno per giorno, annotiamo cosa funziona e cosa no.

Questa situazione non solo ci cambia la vita ed il lavoro oggi ma, quando sarà finalmente superata, ci avrà trasformati: non sarà tutto come prima … ci troveremo come i nostri nonni e genitori nell’immediato dopoguerra. Non sembri eccessivo il paragone … rifletteteci bene … ricordiamoci i sacrifici e la volontà di svilupparci e creare benessere che hanno contraddistinto la fine degli anni ’40 e tutti gli anni ‘50 e ‘60 …

il senso civico diffuso e l’orgoglio di un popolo che voleva riscattarsi dalla sconfitta bellica. Poniamo infine attenzione ai giovani, le ultime generazioni sono state particolarmente viziate … aiutiamoli a riflettere perché sicuramente saranno traumatizzati da questa situazione … diamo loro esempi edificanti e fiducia incrollabile, insegniamogli che per criticare occorre prima conoscere, che una critica è utile solo se costruttiva e che rispettare le regole, tutte le regole, non è solo un dovere civico ma una necessaria protezione sociale.

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