LA (F)UTILITA’ DELL’ARTE E L’IMPORTANZA DELL’ARTISTA NELLA COMUNITA’

“Non c’è arte senza coscienza di sé, e la coscienza di sé e lo spirito critico sono tutt’uno.”

OSCAR WILDE

Quanto conta l’arte in una società dominata dagli affari? Perché è importante riscoprire la dimensione artistica e attribuire importanza all’artista all’interno di questa società contemporanea?Arte ed etica in che relazione sono?In questo articolo andremo a fondo a queste tematiche, scoprendo perché è fondamentale destare le coscienze e premiare chi fa arte mettendo il proprio operato a servizio della comunità presente e futura. Vuoi ancora più informazioni? Leggi l’articolo completo, richiedendo la password all’indirizzo e-mail info@assosinderesi.it

Arte: utilità o futilità?

Raccontare perché l’arte sia, oggi, una delle dimensioni più utili all’interno della attuale società , appare quanto mai “obsoleto”,  per non dire fuori luogo. Sì, perché chi parla di arte viene spesso visto come un visionario, un sognatore, un eccentrico, una persona con poco senso della realtà. Eppure l’arte, con la sua (f)utilità si fa, oggi ancor più di ieri, perno insostituibile per raccontare la realtà che questa società vive e attribuire ad essa i più alti valori sociali, che passano anche e soprattutto dall’agire e vivere eticamente.

L’arte è comunicazione. La comunicazione si fa linguaggio. E il linguaggio possiede un potere enorme: è capace di elevare le coscienze o gettarle nel più nero dell’oblio. Ecco, in questa dimensione, prende forma la vera essenza dell’arte che, con il suo toccare un universo apparente di emotività, irrazionalità, futilità, riesce invece a smuovere le vite degli individui – troppo assopite da un ciclo di esistenza scandito dall’alternanza casa-lavoro – aiutandoci a comprendere mutamenti e dinamiche di questa società. Del resto già Benedetto Croce ci parlava dell’arte come “un’intuizione che si fa espressione”, sicché essa si configura come una forma di linguaggio indipendente ma nel contempo al servizio della comunità sociale, che riesce a interpretare e a conoscere il mondo.

L’artista è il salvatore della società?

E come può, sotto questa lente, l’artista non essere messo al centro di una riflessione sociologica e sociale che si avviluppa, inevitabilmente, con l’agire secondo un naturale senso etico? Come può non essere cruciale il ruolo dell’artista, se forse è l’unica figura che riesce ad essere rivoluzionaria ed eterna al contempo e che ci aiuta a osservare la realtà da diverse prospettive?

L’artista non è solo colui che esprime il suo mondo attraverso svariate forme d’arte decorative o mimetiche; egli esprime un insieme di significati e rimandi che esso stesso riconosce nella realtà attraverso testi, immagini, musica e si fa portavoce di quei linguaggi capaci di smuovere le coscienze, scuotendole e rinvigorendole.

L’arte si fa fautrice della determinazione etica, mescolando la libertà artistica a un compito morale e implicando la sua realizzazione pratica nel mondo contemporaneo, con una potenza determinante proprio in virtù del fatto che abitiamo questa epoca. Oggi molto più di ieri, l’artista agisce in maniera rivoluzionaria, coraggiosa e potente in quanto il suo operare è totalmente collettivo. Il suo agire, influenzando e armonizzando con l’agire degli altri individui e della comunità ,infatti, porta con sé una responsabilità nuova rispetto al passato: l’arte come antidoto e soluzione per concepire, finalmente, il proprio bene indissolubilmente legato a quello degli altri, con la consapevolezza che, agire eticamente e secondo i naturali principi etici, ci può consentire di non lasciare a chi abiterà questo luogo in futuro un’eredità insopportabile, un mondo devastato.